l’altra faccia della medaglia

…e poi ci sono le settimane frenetiche, quelle in cui non si stacca mai, nemmeno di notte.
Ma solo io ( e Chicchiscedda ) sogno ogni notte il lavoro?
Non mi sembra nemmeno di dormire. Sono vigile, e contratta… gambe e braccia intrecciate e strette strette… un giorno di questi non uscirò dal letto con la faccia, sarò un gomitolo.

Ieri ho vinto 9 ore e mezza di lavoro ininterrotto.
Ieri pomeriggio ho fatto una corsa al super e per due volte mi è sfuggito di mano il volante.
La scorsa settimana ho mangiato ai minimi storici. Tutta roba secca, poca e secca… sì, ho anche vinto l’ennesimo virus gastro intestinale. Evviva!

Ho voglia di stare meglio.
Ho voglia di dormire e dormire soltanto.
Ho voglia di svegliarmi e ricordarmi del sogno che ho fatto
Ho voglia di pensare a qualcosa che non sia il lavoro.
Ho voglia di vacanza. Non mi importa che sia mare, montagna, collina o città…
ho voglia di rilassarmi, di staccare un attimo il cervello…

E’ praticamente un anno che sto lavorando qui. In questo anno ne sono successe di tutti i colori.
Io sono stanca. Di dover tenere tutto sotto controllo, io da sola non ce la faccio.
Il capo pensa che io sia in gamba e continua a darmi altri lavori, ma così non mi permette di finire quelli precedenti. In più mi fa perdere tempo per delle cagate assurde…
Di questo passo diventerò una piovra. E’ l’unico modo per fare tutto…
E sbaglio. Perchè i capi tendono a darti di più di quello che puoi gestire. E sinceramente guadagno troppo poco per avere una crisi di nervi…
Devo mollare un attimo. Devo imparare a dire “adesso no”.

E poi fa discorsi strani…
a breve rientrerà la collega che è in maternità.
E’ un po’ che dice “due impiegate costano troppo”

io quasi quasi gli chiedo il part time!
Faccio finta di fargli un favore, fingo il bene dell’azienda…

E poi c’è un’altra cosa che mi dà da pensare.

Vorremmo, anzi vogliamo il secondo figlio.
Però…
anche Marito inizia a farmi discorsi strani
… tipo che sua mamma comincia a essere anziana (è vero) e che non se la sentirebbe di lasciarle anche questo futuro secondo figlio.
Vorrebbe che i miei si trasferissero qui.
Non proprio in casa nostra ma nel territorio.
Cosa che non succederà mai, mi sembra di avervi già detto che al Nord fa freddo no?
Certo… sarebbe bello se venissero da giugno a settembre…
almeno non diventeremo matti cercando di piazzare Lo Smilzo una volta che la scuola sarà finita.

Il momento di “fare” il secondo si avvicina e a me comincia a mancare la terra sotto i piedi.
Ci sono i momenti in cui mi chiedo -onestamente- ma chi me lo fa fare?

Lo Smilzo è autonomo, io sono tornata in forma, siamo in grado di viaggiare come fossimo tre adulti, …chi me lo fa fare a ricominciare con pannolini e pappe? Con pianti notturni, vai e vieni dal pediatra, orari scombussolati, ormoni scombussolati, perdita dei capelli, ritenzione idrica, perdita di latte… ah e non dimentichiamoci il poetico momento del parto…

Finalmente possiamo stare sul divano tutti e tre e guardare un film… cosa impossibile ai tempi di Polpettino Bebè… se mi ricordo bene il divano era solo un pezzo di arredamento… abbiamo passato mesi interi senza sederci lì…

Gestisco bene i capricci di uno… ma quando saranno due e saranno nel momento di capriccio entrambi che succederà? E se me ne dovessi “pentire”?
Se diventassi una di quelle bis-mamme che dicono “se avessi saputo che era così non avrei fatto il secondo”… che a me queste frasi sembrano coltellate, spero che dicano queste cose lontane dai secondigeniti.

Non voglio lasciare Lo Smilzo da solo. Non voglio essere una di quelle madri con un solo figlio e per di più maschio [avete presente il Direttore Skinner e sua madre? Ecco, quello è il mio incubo… e il protagonista di Psyko.. altro incubo, e varie mostridisuocera in cui mi sono imbattuta negli anni… tutti incubi… donne che sono vere perle si trasformano in mostri quando il figlio lascia il nido… aiuto, comincio a sudare…]
Voglio che Lo Smilzo abbia un fratello o una sorella, voglio che si possa scannare con lui/lei e poi fare pace, voglio che cresca sapendo che non tutto è suo e niente gira intorno a lui [punto di vista che mi sono fatta negli anni frequentando figli unici di entrambi i sessi…. ecco, un po’ egoisti…]

Dall’altra parte mi dico che sono giovane… tra quattro anni sarà indipendente anche il secondo e io sarò di nuovo in forma smagliante [lasciatemi sognare!], viaggeremo in 4, ci metteremo in 4 sul divano e guarderemo qualcosa… forse faremo i turni, non sarà facile trovare qualcosa che piaccia a tutti e quattro…
Io lo visualizzo già… io vedo il giorno in cui saremo 4, non so spiegarlo, è come se adesso mi mancasse qualcosa…