Inside me

 

Io sono la piagnona-da-film-Disney per eccellenza.
Ho pianto per tutti. Tutti tutti.
c’è sempre stato un momento di commozione estrema, io al cinema e poi a casa non riesco a trattenere le lacrime.
Sono iper sensibile? Forse.

Adesso grazie al figlio Grande c’è Inside out che gira di continuo alla tele.
Io piango e sto male. Emotivamente sto male e fino a ieri non capivo il perché.

Ho pianto per Mufasa ma poi sono stata felice per Simba.
Ho pianto quando il Genio viene liberato e Aladin rimane sé stesso.
Ho pianto quando Anna compie un gesto di vero amore per sciogliere un cuore di ghiaccio ma subito dopo è passata.
Ho pianto quando la Bestia lascia andare Belle nonostante si stia esaurendo il tempo per tornare com’era e amo questo film alla follia.
Ho pianto per i genitori di Rapunzel

insomma io piango durante il film e poi finisce lì.

Questa storia di Inside Out però sta andando fuori controllo.
Ci sto male. Malissimo.

Oggi ho capito perché.

Anche io una volta ero una bambina felice.

o-GIOIA-TRISTEZZA-facebook

Guardaroba perfetto – fase 1

Oggi ho dedicato tutto il giorno alla sistemazione degli armadi.
Tranne quelli del marito, che sono lo scoglio più semplice.

Ho iniziato dalle cassettiere piccole dei bambini. Ho fatto i mucchi di magliette a manica corta/lunga/felpe/sport/pantaloni lunghi

Poi ho preso uno ad uno ciò che c’era.
Ho buttato via quello che era bucato, liso, macchiato indelebilmente e brutto.
Un po’ andranno al Centro Aiuto alla Vita e un po’ finiranno nel bidone dell’indifferenziata.
Da quattro cassetti piccoli e sei grandi ho selezionato e compattato tutto in 4 cassetti grandi.

Il figlio grande mi chiede cosa ci facciamo adesso con tutti i cassetti vuoti 🙂

Poi ho attaccato i vestiti in stallo. E qui la storia è stata più difficile. Ho comunque buttato quello che davvero non mi piace e i vestiti che sono troppo tanto abbondanti e che potrebbe indossare a quarant’anni.
Ho compattato tutto e non escludo di eliminare ancora qualcosa appena faremo il cambio di stagione.

Infine ho attaccato il mio armadio.
Ho gettato via tutto quello che si è macchiato indelebilmente (cemento, silicone, smalto per esterni) durante i lavori. Via. Aria.

Ho riempito due sacchi neri.
Il Marito li ha già portati in auto e domani saranno davvero fuori casa.

Abbiamo ancora tanta, troppa roba ma la strada per il minimal è tracciata davanti ai miei piedi.

vestiti

Oggi non ho trovato quello che ho perduto. 

 

casa organizzata

Ho necessità di prendere tutte le mie cose e le cose di questa casa e guardarle attentamente e altrettanto attentamente organizzarle.

Frequento da qualche mese una ragazza che è una di quelle nate organizzate, di quelle che puoi andare a trovarle a qualsiasi ora di qualsiasi giorno e troverai sempre il letto rifatto, gli asciugamani puliti in bagno, il pavimento senza briciole e macchie, nessuna ragnatela negli angoli e quando aprirà il frigo per offrirti un succo o un the freddo vedrai che il frigo è altrettanto ben organizzato e pulito senza foglioline di sedano andate a male o una cosa sull’altra.

Mi sento parecchio indietro da quando la frequento perchè mi rendo conto di come io tengo il tutto. Ok abbiamo passato un anno frenetico, ma ADESSO non ho nessun motivo per non fare quello che c’è da fare.

Tra ieri e oggi ho dato una botta alla cucina, pensili dentro, dispensa, ho buttato via le cose vecchie e ho messo indietro quello che non uso. Con una passatina con il multiuso la cucina ora sembra nuova.
Dovrei pulire bene il forno, ma con il Piccolo che mi gira intorno non comincio neanche.
Domani lo porto dalla nonna e avrò qualche ora libera.

Durante o prima del trasloco ho “messo a posto” in un posto sicuro un oggetto di grande valore per me, e io non mi affeziono agli oggetti. Non ricordo assolutamente dove sia finito e tremo al pensiero che sia stato gettato via.
Io devo trovarlo.
Solo questo mi importa

il guardaroba perfetto

ovvero sul come crearlo

ovvero una sfida personale per FARCELA.

son sincera.
Dopo il trasloco pensavo che sarebbe stato tutto più facile.
Prima di inscatolare ho selezionato e gettato via sacchi condominiali di tutti i nostri capi rovinati, bucati, lisi e brutti.
Lasciando andare il pensiero che forse sarebbero potuti venir buoni per stare in casa o quelli del Grande per il Piccolo… basta.
Pensavo di aver fatto bene e pensavo di aver raggiunto l’obiettivo.

 

Macché.

Man mano che abbiamo aperto le scatole (tremo al pensiero di quelle nella legnaia di cui ci stiamo dimenticando) sono sbucati fuori vestiti, vestiti, vestiti, vestiti, vestiti e ancora vestiti.
Il Marito ha poche cose, diciamo che lui è quello con l’armadio messo meglio.
2-3 vestiti da cerimonia che indossa per qualche sera un po’ elegante
Un paio di buoni jeans, una decina di polo di buona qualità, pochissime camicie che comunque non usa tranne per le cerimonie, e magliette.
E qui sta il problema.
Non si differenziano più le magliette per stare in casa da quelle belle per uscire o da quelle per lavorare (la ditta non le fornisce da anni e io man mano che si son bucate le ho cestinate). Sono comunque quasi tutte rovinate  e quasi tutte hanno dei micro buchi causati forse dal detersivo o forse dalla centrifuga. Non lo so. Cerco di farci attenzione e per adesso ho tolto la centrifuga e diminuito il detersivo.

Credo che l’unica soluzione sarà continuare a buttare man mano che le vedo nella cesta dei panni. Senza pietà.

Il figlio Grande è quello che ha troppa tanta roba più di tutti. Abbiamo vestiti inscatolati taglia 9-10.
Anche qui prima del trasloco ho selezionato e buttato.
Adesso non mi spiego come… i suoi cassetti sono strapieni.

Il figlio Piccolo è quello che ha vestiti in stallo per quando sarà più grande e in generale vestiti che son arrivati da suo fratello… giorni fa gli ho preso 2 tute nuove per quando andrà all’asilo, poverino mi sembra sempre il figlio della serva.

Il mio armadio sarebbe da bruciare. Ho tutta una serie di abiti che appena perso quindici uhili li posso rimettere e nel frattempo vado in giro come una zingara con gli abiti presi dai cinesi quindi bassissima qualità.
Anche le mie cose sono piene di buchetti.. speriamo non peggiorino.

Da oggi, 16 agosto 2016 io mi IMPEGNO a selezionare ogni volta che avvio una lavatrice i capi di tutta la famiglia che non meritano più di starci addosso.

Uno degli obiettivi è insegnare ai bimbi a gestire da soli il loro armadio e i loro cassetti per non dover sempre chiedere a me dove si trova la maglietta con il dinosauro o i pantaloni bianchi con i bottoni blu.
E dopo questo sarà il turno della biancheria della casa.

Seguiranno aggiornamenti e prove di questo progetto che ci semplificherà la vita.

sul ferragosto, week end alcolici, finestrelle e altre storie

Archiviato il Ferragosto io son già in odor di Natale. Insomma, l’estate E’ finita. Mettetevi l’anima in pace.

Qui nella Liberamente’s House stiamo ancora litigando e discutendo sulla questione “matrimonio sì o no”. Io sono sempre più convinta del no ma Marito parte all’attacco ogni 10 minuti.

A Ferragosto siamo stati ospiti di amici in una deliziosa casa sulle colline (praticamente tutti i disagi della campagna senza l’effetto benefico dell’aria montana) e il giorno prima ci siamo regalati un giretto sull’alto lago di Garda che solo la vista val il passaggio dalla Gardesana trafficata e i ciclisti che si sentono padroni del mondo.

Il mio Grande ha finalmente ricevuto cinque soldi dalla Fata del Dentino, aspettava da tanto questo traguardo e io sono stata felicissima di regalargli questa piccola magia.

Il mio Piccolo è un terrorista zingaro mancato, una cosa impossibile da educare, ma quel musino adorabile non può giustificare sempre tutto. Confido che con l’inizio della scuola io possa dedicarmi di più a lui e passare un po’ di tempo di qualità solo noi.

parentesi Non ho più l’età

Ragazzi, non ho più l’età.
Io che mi vantavo di bere e bere e gestirlo e portarlo bene senza finire in letti sconosciuti o senza dover scusarmi il giorno dopo ho passato tutto oggi come se avessi un mattone sull’occhio destro e un mal di testa da costringermi a letto con tv spenta e smartphone staccato, non so se rendo l’idea.

Cominciano le vecchiaglie, come direbbe Montalbano.
Assolutamente non sono pronta.

Mi son sempre immaginata da vecchia, seduta su un dondolo in una modesta casa in montagna a sgranar piselli (o borlotti, su non abbiate quella faccia lì) con una pila di libri da leggere a destra e una pila di postcard, carte, veli, foto & altro per lo scrap a sinistra

A oggi ho solo un dondolo e potrei procurarmi per la prossima primavera dei piselli da sgranare.

Insomma… siamo messi male…

problemi di comunicazione

Pensando ai mesi passati, agli eventi recenti capirete quanto bisogno ho di staccare la spina da tutto. Mettere due felpe nel borsone e partire.
Partire verso il posto che amo di più.
Non mi interessano cime blasonate o aperitivi chic in posti chic in cui occorre vestirsi chic.

Io voglio andare in montagna.

Marito, in questi mesi ha fatto orecchie da mercante e ancora oggi insiste per andare comunque qualche giorno al mare, magari a mille km da casa, magari andarci in auto ma andare al MARE.

Un’ amica mi ha proposto di fare insieme noi + i bambini (senza mariti) una settimana in CAMPAGNA in agriturismo ” così i bambini si divertono 
A parte l’agriturismo viviamo già in campagna.
Dovrei pagare per farmi mangiare da altre zanzare e soffrire altro caldo? Ma perché la gente non mi vuole un po’ di bene? Perché? Ma quali peccati di altre vite sto scontando?

Io voglio andare in montagna. Cosa non è chiaro?

Ieri Marito mi ha detto fresco fresco ” andiamo domenica in giornata sulle colline piacentine 

Lacrime sull’orlo di uscire. Sono diventata isterica e cattiva in quattro secondi.
Ma io ho mai detto che voglio andare sulle colline piacentine?
Cioè le ho mai minimamente nominate? Ma capiamo la differenza tra le colline di un grosso paese e la Montagna? Ma perché?

Poi devo sempre passare da bambina rompicoglioni.
Ma potrà essere la montagna il posto per rilassarmi e ricaricare le batterie?

” ma è a quattro ore di auto 

E io che cosa ci posso fare?
Non faccio finta che mi piaccia un altro posto solo perché è vicino a casa.

Se mi chiedi dove voglio andare la risposta è quella ed è sincera. Piuttosto di quello non mi muovo da casa.

E quindi niente. Cerchiamo qualcosa per andar via questo week end o il prossimo (quello di FERRAGOSTO) perché ci sono altri problemi con le sue ferie e finché ieri non son diventata isterica e cattiva lui pensava che mi sarei accontentata di una giornata sulle colline piacentine.

Stress a livello 658461387

io e i vicini.

I Sinistri

Che poi sarebbero i destri, ma i sinistri sono più simpatici.
E i destri inquietanti.
Per questo li ho soprannominati i Sinistri.

I Sinistri abitano nella casa gemella della nostra.
I Sinistri sono mamma, papà e figlia.
La figlia è una creatura leggendaria, nei mesi che siamo stati qui a lavorare e adesso che ci viviamo non l’abbiamo mai vista né sentita.

La mamma Sinistra lavora in casa. Musica nelle orecchie con volume a palla.
La mamma Sinistra la incontro ogni tanto al super o in posta al paesello.
La mamma Sinistra mi ha detto tranquillamente che con il freddo i serpenti di fosso si nascondono nel suo sottoscala a svernare.
La mamma Sinistra era serenissima mentre mi istruiva su come prendere una zappa e un badile e allontanare i serpenti di fosso dal sottoscala senza ucciderli.
La mamma Sinistra è inquietante.

Il papà Sinistro grugnisce quando dice “ciao” e “buongiorno” ma pazienza, non possiamo piacere a tutti, soprattutto dopo i mesi di martellamento a tutte le ore.
Il papà Sinistro ha trovato il modo di sdebitarsi con noi.
Il papà Sinistro taglia l’erba con il coso-a-motore il sabato mattina alle 7.30
Il papà Sinistro SA che non possiamo lamentarci.

Ciò che separa noi e i sinistri è una rete su cui sta crescendo una vite.

La mamma Sinistra a febbraio mi ha detto che se volevo si poteva tagliare.
La mamma Sinistra è matta!!! Per nessun vicino, per nessun motivo si taglia una vite.
I Sinistri hanno un bau bau che sembra che voli invece di correre.
Il bau bau Sinistro quando c’è l’erba alta scompare.
Il bau bau Sinistro è un misto di odio e ringhii e occhiate ferocissime in percentuali che variano continuamente.

 

 

il diritto alla noia

dei bambini.

Dopo mesi di impegni scolastici, sport 4 volte la settimana, feste di compleanno, merende e altri appuntamenti sociali durante l’estate i bambini hanno diritto a riposarsi e anche ad annoiarsi.
Lo vedo bene nel Grande.
Giornata tipo del Grande.
Sveglia
coccole
colazione
divano&tele
disegni
giro in bici in cortile
litigare con il Piccolo
pranzo
divano &tele
giretto dai figli dei vicini / figli dei vicini da noi
giro in bici
litigare con il piccolo
doccia
apparecchiare per la cena
cenare
tele&divano
letto

giornata tipo del Piccolo

sveglia
coccole in braccio
colazione in braccio
tele&divano in braccio
giocare fuori per 5 minuti
stare in braccio
pranzare
tele&divano in braccio
giocare per 5 minuti
aspettare la cena in braccio
doccia con il papà
cena
dopo cena in braccio
nanna.

ma che meravigliosa estate!

Giornata tipo della sottoscritta, non mi metto nemmeno a elencarla altrimenti urlo.

Nell’immaginario collettivo la mamma che non lavora è a casa a fare un cazzo.
ma MA-GA-RI!

Oltre a tutto quello che c’è da fare in una casa normale, io devo anche cercare di fare qualcosa in più per finire questo cantiere.
Ad esempio ho gli spilli sull’orlo della tenda in cucina (già appesa) da 10 giorni.
Devo fare questo orlo a mano.
Con il Piccolo in braccio non è possibile.

La vicina mi vuol dare una pianta da settimane, io devo solo portarle un vaso pieno di terra.
Ho il vaso.
Ho la terra.
Con il piccolo in braccio è facile facile mettere la terra nel vaso.

E potrei scrivere altre mille piccole cose che non riesco a fare.

E come grandi cose ci sono solo le pulizie basilari, cucinare e impegnarmi a non sclerare con i figli.

Ho iniziato a scrivere con il Piccolo in braccio.
E’ ancora in braccio.
Si sposta continuamente a destra e a sinistra impedendomi di vedere il monitor.

E’ lunedì e sono già le 08.19

Il Marito arriverà alle 19.
Alle 19 potrò farmi una doccia da sola.
Nel frattempo tiro la giornata e immagino che a gennaio 2017 anche io potrò esercitare il mio diritto alla noia.
La mattina saranno entrambi a scuola, chissà come sarà avere la casa vuota!

 

poveri ma felici

dopo tempo infinito siamo stati da Notaio.
Abbiamo rogitato.

ho bisogno di mettere in fila tutto quello che è successo con questa casa.
Sono stati mesi allucinanti.

ottobre 2015

firmiamo il compromesso per la vendita della nostra casa. Incassiamo la caparra e rimaniamo d’accordo che avremmo lasciato libera la casa alla fine di aprile 2016

13 novembre 2015

Lo ricordo come fosse stato ieri.
venerdì 13, in serata sarebbero successi i fatti di Parigi. Lavoravo di un lavoro inutile per cui ho ricevuto un compenso di circa trecento euro per un mese di lavoro, ma lasciamo perdere.

il 13 novembre 2015 a mezzogiorno vediamo una casa in vendita, prima periferia della città, a tre minuti dal lavoro di Marito.
Meravigliosa casa, grande, ariosa, grandi finestre, meravigliosamente tenuta, doppio garage, doppio portico, un cortile da qui all’eternità, orto e giardino, vialetto, uno dei bagni era talmente grande che c’era una poltrona come arredo, sala con camino (quasi venivo meno) tutto nuovo, tutto allacciato, tutti gli impianti a norma, tutto certificato.
Il prezzo rientrava anche nel nostro budget massimo.

Usciamo da quella casa con gli occhi a cuoricino. Alle 14 vado in banca a fare un piano di ammortamento [c’era già la pratica avviata perchè avevamo già portato tutto].
La banca ci mette nero su bianco le cifre.
Chiamo l’agente immobiliare e confermo che siamo pronti a fare un’offerta.
E’ venerdì pomeriggio. Ci sentiremo lunedì mattina per definire tutto.
Passiamo un meraviglioso week end facendo mille progetti su questo e quello.

Lunedì 15 novembre 2015 l’agente immobiliare non risponde ai miei messaggi.
Su wa mi dice solo che “è occupato”

Martedì 16 novembre l’agente immobiliare si scusa e mi dà appuntamento al giorno dopo in ufficio con documenti e assegno per la proposta.

Mercoledì 17 novembre ci vediamo, facciamo una proposta più bassa di una scoreggia rispetto al prezzo di vendita.

Giovedì 18 novembre mi chiama l’agente immobiliare dicendo ” mi dispiace, ho già venduto la casa ”

Per farla molto breve, il bastardo aveva sottomano altre coppie e non ha mai detto che c’erano altre trattative, non ha detto che il giorno 13 novembre 2015 una coppia stava solo aspettando l’ok formale della banca.
Il bastardissimo agente immobiliare ha giocato con tanti mazzi di carte, al bastardissimo agente immobiliare io auguro un mese di diarrea durante i dieci giorni di sciopero dei servizi sanitari tutti.

Abbiamo passato un week end di merda. Soprattutto io. La delusione è stata tanta, tantissima. La rabbia era sconfinata.
Marito l’aveva presa con più filosofia “ma perché stai piangendo? E’ solo una casa.”

Ci ributtiamo in rete alla ricerca di una casa.
Abbiamo scandagliato la rete nei mesi precedenti. Appartamenti no. Villette no. Questa è dove-Cristo-prese-le-scarpe. Questa è circondata da fabbriche. Questa è nel Bronx. Questa l’abbiamo già vista. Questa pure. Questa pure. Questa ancora in vendita sta?! Questa l’abbiamo vista. Anche questa. Anche quest’altra. OH! Guarda… una casa nuova, anzi due!

Prendiamo appuntamento con l’agenzia e chiediamo di poterle vedere entrambe nello stesso appuntamento.

Casa 1

Casa di una volta, piano terra taverna senza bagno, garage separato, orto e giardino.
Primo piano, stanze grandi e luminose, due balconi, un bagnetto
Piano secondo, scala… scala… scala A PIOLI appoggiata al piano superiore… con una inclinazione inesistente. Già vedevo i bambini cadere mille volte e mille volte ancora. Marito è andato di sopra c’era tutto scoperto… dice che non mi son persa niente.

Casa 2

Praticamente di fronte alla prima.
Piano terra: appartamento da 80mq, sala, 2 camere da letto, bagno microscopico, corridoio, veranda. Garage esterno, orto e giardino.

Non possiamo salire al primo piano perché è in affitto e i signori non sono in casa, comunque è gemello del piano terra.
Era vuoto da due anni, casa vecchia, talmente vecchia che c’era la moquette sulle pareti della camera, del corridoio e della sala.
La moquette sulle pareti era marrone.

La casa non ci dispiace, chiediamo un appuntamento per vedere anche il primo piano.
Abbiamo appuntamento per la settimana dopo.

dicembre 2015

vediamo questo benedetto primo piano.
L’agente immobiliare mi prepara… mi dice di non spaventarmi ma in quella casa c’è cattivo odore, pare non aprano le finestre da anni…. ” suvvia, che esagerazione….”
E invece non era una esagerazione.
Ho capito il significato dell’espressione << aria che si taglia con il coltello >>. Io non sono riuscita a respirare. Ho visitato l’appartamento con la stessa aria nei polmoni e la voce che si strozzava in gola. Ricordo pochissimo di quella visita, solo questo odore di morte perché solo i cadaveri possono puzzare tanto.

Il prezzo è sotto il nostro budget, con un mutuo riusciremo a fare anche i lavori di ristrutturazione, rifaccio il giro e vado in banca a rifare il piano di ammortamento.
La banca ci dà il suo ok.
Vista la mole di lavori da fare la proprietaria è d’accordo a darci le chiavi prima per poter iniziare la ristrutturazione.
Per la delibera ci vorrà prima la perizia, ma sulla perizia ci torniamo dopo.
Lascio alla funzionaria della banca il biglietto da visita dell’agente immobiliare.
Lascio all’agente immobiliare tutti i recapiti della funzionaria della banca.

A entrambe dico… vi sentite voi per tutto, perizia, documenti…

Chiedo per le chiavi e l’agente immobiliare mi dice che se ne parla dopo Natale.

gennaio 2016

sono ufficialmente passate le Feste.
Sento l’agente immobiliare e mi dice dopo il 10 gennaio

11 

Chiamo l’agente immobiliare e chiedo per le chiavi, mi dice che è venuta a mancare la mamma della proprietaria e che ci dobbiamo aggiornare dopo il 17.

18 

Chiamo l’agente immobiliare e le dico che se questa cosa si protrae ancora noi ci tiriamo indietro. Mi dice di aver pazienza, che è andata a controllare e hanno vuotato l’appartamento e mancano solo poche cose e di risentirci il 23

sabato 23 

Quasi all’esasperazione chiediamo se ci sono motivi per cui la proprietaria sta ritardando tanto a consegnare le chiavi. L’agente immobiliare dice che si farà sentire lei a brevissimo.

domenica 24 

L’agente immobiliare ci chiama e se vogliamo (domenica mattina) possiamo passare da lei a prendere le chiavi.

Iniziamo immediatamente a togliere la moquette dalle pareti, produciamo settantordici quintali di spazzatura, respiriamo altrettanti quintali di polvere e gesso.

In base agli accordi con la proprietaria siamo rimasti così
noi compriamo casa solo SE sarà libera al giorno 11 aprile 2016, nel caso ci ritiriamo dalla compravendita.
La proprietaria e gli affittuari hanno un loro accordo che svincola entrambi.
Siamo dentro un cerchio di fiducia.
La proprietaria sta alla nostra parola di comprare la casa
La proprietaria sta alla parola dei coinquilini di andarsene entro e non oltre l’11 aprile.
Noi stiamo alla parola che gli affittuari se ne vadano entro il giorno 11 aprile
Noi stiamo alla parola che la proprietaria ci venderà casa anche quando la vedrà con gli impianti nuovi e le nuove migliorie.
Per questi motivi, di comune accordo non versiamo nessuna caparra.
Tutto è rimandato ad aprile.

febbraio 2016 

in base al nostro progetto dobbiamo spostare impianti, crearne di nuovi. La cucina diventerà un ambiente diverso, per questo decidiamo di tirare giù tutte le mattonelle.
Alè, altri settantordici quintali di rifiuti e sporco e polvere.
Marito intende iniziare a buttare giù un muro… a me viene una cazzo di idea in testa…
“ma la banca perchè non ci ha chiamato quando è venuto il perito?”

Chiamo in banca, il perito non è ancora uscito perchè la banca sta ancora aspettando i documenti chiesti all’agente immobiliare.
Chiamo l’agente immobiliare che invece spergiura di averli inviati prima di Natale.

Io mi sento male… noi abbiamo iniziato lavori di ristrutturazione in una casa non nostra a nessunissimo titolo, lavori che per il momento hanno PEGGIORATO la casa, tipo togliere i termosifoni, creare quintali di rifiuti in casa.

La banca mi dice che il perito uscirà il 9 febbraio. Perfetto, ho anche il grande perchè c’è la scuola chiusa per carnevale.

Il 9 febbraio il perito dice poche brevi frasi e me le ricordo tutte.

Io devo periziare una casa pronta da abitare e questa non lo è.

A che titolo avete tolto i caloriferi?

L’agente immobiliare cerca di spiegargli che sono tutti accordi presi con la proprietaria, gli mostra le foto di come era fino a qualche giorno prima, i caloriferi, tra l’altro, sono sistemati in veranda in attesa di portarli in discarica.
Il perito non sente ragioni. Lui perizierà l’immobile come lo ha visto in quel momento.

Io mi sento male di nuovo. Il mutuo sarà vincolato al valore più basso tra la compravendita e la perizia. Noi abbiamo bisogno che la perizia sia superiore alla compravendita, ma allo stato attuale non so più nulla.
L’agente immobiliare allarga le braccia.
La banca allarga le braccia… le perizie sono esterne alla banca e non sapranno nulla finché non l’avranno sulla scrivania.

Passo settimane orribili.
L’unica cosa che ci aiuta è che potremo chiedere una seconda perizia a lavori ultimati, ma così non ci concederebbero il mutuo prima casa, ma un mutuo per lavori in corso o una cosa del genere.

Dopo 10 giorni veniamo a sapere che il perito è andato in ferie.
A marzo consegnerà tutto.

marzo 2016

arriva questa maledetta perizia. Il valore della perizia supera il valore della compravendita di poche centinaia di euro.
Ora che tutto è passato auguro al perito  lo stesso mese di diarrea che augurai al bastardissimo agente immobiliare a novembre 2016. Ah, ovviamente sempre durante il mese di sciopero dei servizi sanitari tutti.

Adesso che è quasi tutto in fila contattiamo un Ing. per poterci far fare le pratiche per far diventare la casa una UNICA unità unità immobiliare (per potere affittare la proprietaria ha dovuto dividere le unità)
” Ing. pensa a tutto lei? “

” sì, ci vediamo a rogito ” ma ci torniamo dopo.

aprile 2016

Inutile dire che contiamo i giorni per avere le chiavi del primo piano.
Ogni tanto mi capita di scambiare qualche parola con la signora del piano di sopra.
Piega perfetta, jeans tagliato bene, maglioncino leggero stirato e camicia bianca.
Intravedo anche i figli di tanto in tanto.
Bei ragazzi, bei vestiti, puliti e stirati.

Io in confronto sembro l’ultima delle pezzenti.
Tuta tutti i giorni, spesso e volentieri sporca, che dico sporca… ero lurida di polvere, gesso, pittura, smalto.

Questo mi faceva pensare che forse non era un problema di sporcizia e trascuratezza. Forse la casa puzzava di cadavere perché era troppo coibentata e si formava la muffa.

Giorno 12 l’agente immobiliare ci dà le chiavi, lei stessa le ha trovate la sera prima dopo aver portato fuori il cane alle 22 in una bustina trasparente attaccata al campanello.

Entriamo a casa e io mi sento male.
Ho tenuto le foto di quello che hanno lasciato perché è giusto non dimenticare in che stato fosse.
La cosa che mi resterà per sempre addosso è l’odore del sottoscala.
Sottoscala che avevano donato al gatto, e la povera bestiola aveva quello spazio per fare i suoi bisogni. Strati su strati di merda e piscio che ho mandato via con settantordici secchi di acqua e candeggina, usando le scope che loro avevano lasciato lì.
Purtroppo spalare i liquami nel tombino non ha risolto la situazione, l’urina era penetrata dalle fughe nel cemento sottostante.
Il marito dopo le mie crisi di nervi e una sicura promessa “io vado da tua madre con i bambini e qui non ci metto più piede” ha smantellato il cemento, versato calce viva e ripiastrellato tutto.

Che siano maledetti, gli auguro di cadere in una vasca di liquami e di stare lì dentro per sei mesi.

maggio 2016

troviamo una data che vada bene per tutti… la proprietaria andrà al mare… e niente, faremo il rogito il 12 luglio.

giugno 2016

4 e 5

tra un caos infinito, milioni di scatole, bambini tra i piedi e un caldo infernale TRASLOCHIAMO!

Si avvicina il giorno del rogito per la vendita della nostra casa.
Per motivi a me sconosciuti il tecnico che nel 2015 ha fatto la certificazione energetica ora lavora a Roma, il numero che ha lasciato squilla a vuoto e la segreteria telefonica non accetta altri messaggi in quanto piena.
Il notaio durante i controlli ha notato incongruenze, o troviamo il tecnico e gli facciamo sistemare le cose, o troviamo un nuovo tecnico e rifacciamo la certificazione energetica.
Il tutto ovviamente di super corsa, perché il Signor notaio desidera anche un permesso già presentato, ma no! Lui lo vuole in copia nuovo nuovo, e la sottoscritta gira per uffici tra tecnici del comune e impiegati in ferie e bollettini da pagare per diritti di segreteria.

27

siamo da notaio per la vendita della nostra casa.

Presa da un eccesso di endorfine, chiamo l’Ing, e gli chiedo se è tutto a posto, e se può mandarmi l’aggiornamento catastale dato che è il penultimo pezzo di carta che manca, intanto l’agente immobiliare sta procedendo per fare la nuova certificazione energetica… a proposito… ma se ci vogliono quindici giorni, e oggi è il 27… e il rogito sarà il 12…mmm qualcosa non torna.
Chiamo l’agente immobiliare che cade dalle nuvole… dice che si era dimenticata.
Siamo tutti arrabbiati perché ci son stati tanti mesi per far le cose e adesso dobbiamo correre gli ultimi giorni.

Ma torniamo all’Ing., fresco fresco mi dice che lui ha fatto tutto. Tutto tutto TRANNE l’aggiornamento catastale e che devo trovare un tecnico che lo faccia.

Io mi sento male, peggio delle altre volte.

Ho bisogno di stare seduta venti minuti seduta con la testa tra le mani a pensare che non è possibile, non può essere veramente tutto in salita, tutto difficile, tutto impossibile, non si può che ci si affida a professionisti e loro cadono dalle nuvole o si dimenticano le cose, o le mail.

luglio 2016

Riesco a trovare un tecnico gentilissimo che in tempi record porta a esaurimento le pratiche, anche lui però ha difficoltà a sentirsi con il notaio perchè gli hanno passato / ha scritto male l’indirizzo email.
Rido per non piangere.

In tutto questo il direttore della banca ride, dicendo che ormai siamo dentro e abbiamo due figli piccoli, alla peggio viviamo così in una casa non nostra.
Mi sento male solo all’idea.

12 

stanchi ed esauriti andiamo al rogito per l’acquisto della casa.
Il notaio ci fa aspettare un po’ e io ripenso a tutti questi mesi… che facevo in tempo a fare un bambino in questi nove mesi.

Penso ai soldi, ai debiti per i prossimi settantordici mila anni, penso anche a quello che abbiamo realizzato, che questa casa l’abbiamo tirata su con le nostre mani, ogni colore, ogni forma, ogni materiale è tutto il risultato di quello che abbiamo desiderato, studiato e progettato nei minimi dettagli

durante le firme il notaio ci dice che gli sgravi fiscali sulla prima casa vengono a mancare se dovessimo vendere entro cinque anni

Eh no, da qui mi dovranno portare via dentro una bara!

 

 

Signore dammi la pazienza perchè…

…se mi dai la forza faccio una strage. [cit]

O sottotitolo

Non so che fare con mia cognata

Un ramo della famiglia di Marito otto (8) mesi fa ci dà la lieta notizia… una delle cugine si sposa, siamo tutti invitati, evviva evviva.

Il viaggio è lungo e siamo in sei. Impossibile andare in auto, impossibile che il piccolo di casa regga un viaggio così lungo.

Prenoteremo aereo e appartamento.

Otto (8) mesi meno un paio di giorni fa mi telefona cognata al grido di (letteralmente eh) HOPRESOIOIBIGLIETTIPERTUUUUUUTTTTTTTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
DALL’UNO ALL’UNDICI SETTEMBREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

Cognata ma NOOOOO.. non sappiamo ancora quando sarà il primo giorno di scuola, e il primo giorno di scuola delle elementari è molto importante, non posso farglielo perdere

EHHHHVABHEEEE SPERIAMO SIA DOPO L’11.

Questo acquisto ci è costato 439 euro. Mia cognata, così premurosamente ha contattato anche una struttura per un mini appartamento che pagheremo in loco.

E fin qui. Incazzatura e disagio per chi mi mette davanti a un viaggio organizzato.

Un paio di settimane fa sempre mia cognata decide che non parte più per motivi non attinenti questo racconto.
Lei perde i soldi del volo e a noi resta sul groppone la struttura cercata da lei e confermata da lei. Ora dovremo cercare un appartamento più piccolo e smazzarci tutte queste telefonate.
Grazie cognata!

Oggi. 12 luglio 2016 mi sveglio e nel gruppo wa delle mamme scopro che il primo giorno di scuola sarà giovedì otto settembre.

Sto piangendo lacrime di rabbia. Marito è viola in viso. Lui che le aveva detto di aspettare a prenotare, lui che è la calma fatta a persona oggi è incazzato nero.

Io ho appena scritto al servizio clienti, ho chiesto di spostare il volo ad altra data, poco importa il giorno, importa solo di rientrare il sei settembre.

Se avessi qui mia cognata le farei fare la fine di Ramsey Bolton.

Se non sapete chi è Ramsey Bolton forse non seguite Games of Thrones.

Se non seguite GoT ma avete lo stomaco forte potete cercare la fine di Ramsey Bolton ovunque sul web.