famiglia

la famiglia è la cosa peggiore che ti può capitare nella vita.

se non fossi andata a vivere e millemila leghe lontano da loro in questo momento sarei in manicomio, in prigione o sottoterra.

Io ci provo, giuro che ci provo. Giuro che ci sono periodi in cui parlo solo del tempo e di cosa mangio io/mangiano loro.

A un certo punto mi “dimentico” di avere una famiglia che non brilla per comunicazione, non supporta, non comprende.

Mi dimentico e dico la mia. Dico la mia su una cosa che mi sta a cuore, chiedo una cosa di cui non so nulla, chiedo spiegazioni per una situazione che non è chiara, insomma parlo. Attenzione: parlo con la mia famiglia, non mi è (finora) capitato di parlare di cose della mia famiglia con estranei. Da me non esce nulla. Tutto ciò che mi viene in mente viene discusso con loro, quindi (in teoria) all’interno della famiglia si potrebbe comunicare, discutere, trovare un punto di incontro (o rendersi conto del disaccordo) e poi andare avanti.
Avete una famiglia così? Una famiglia in cui i problemi si risolvono parlando? Si risolvono discutendo? Si risolvono litigando? Quindi avete una famiglia in cui i problemi si risolvono?
Beati voi, vi invidio tantissimo.

Nella mia famiglia di origine i problemi si risolvono dimenticandoli. Ogni problema, ogni disaccordo, ogni opinione diversa si gestisce con urla (e di solito vincono gli altri perchè io mi arrendo) si gestisce con “non ti devi impicciare” “non ti deve interessare” “fatti la tua vita”.
E con famiglia di origine io includo anche mia sorella.

Con la quale da oggi parlerò solo del tempo e di cosa mangio io e che cosa mangia lei.
Fichissimo. Avere una sorella e rapportarsi con lei come con l’altra mamma che incontro quando porto Lo Smilzo al parchetto. Una sorella che va gestita come si gestisce un’estranea incontrata in un posto pubblico e con cui si deve fare un minimo di conversazione “non ci sono più le mezze stagioni” “io ci mezzo il trito di manzo nelle polpette e tu?” “certo che quest’anno la sagra del paesello è stata davvero deliziosa”
cose così.

intanto piango da ieri mattina, mi sono addormentata piangendo e stamattina ero uno straccio. Ho fatto il peggior risotto della storia, segno che anche il risotto ha risentito del mio malumore, patema, panico, pessimismo, angoscia profonda e lacrimazione ininterrotta.

Specifico famiglia di origine perchè per grazia di Dio ho un marito che mi sostiene, mi appoggia, mi fa pat pat sulle spalle, asciuga le mie lacrime e porta Lo Smilzo a giocare di là per farmi sfogare lontano dai suoi occhi.

Vi autorizzo a uccidermi se mai diverrò una persona come mia madre/padre/sorella. Se non volete farvi scoprire ingegnatevi qualcosa ma uccidetemi. Ve ne prego.

Nello specifico ho parlato con mia sorella di una cosa che mi turba (mi turberà in futuro, ora non mi turba più perchè sono uscite fuori soluzioni che fanno passare il mio turbamento, ma di queste soluzioni io ieri mattina non ne sapevo nulla, nella mia famiglia di origine sono sempre l’ultima a sapere le cose… sarà che non mi intrometto!)
questa cosa che mi turbava poteva essere risolta da mia sorella.

Ma a mia sorella non interessa nulla. E’ partita per la tangente, si è messa a piangere, crisi isterica.
Mia sorella si è sfogata con mia madre e potete fare tranquillamente 1+1
insomma. sono venuta al patto con i miei che li devo considerare solo come estranei [estranei]. Che devo farmi la mia vita e basta.
Idem devo fare con mia sorella. Devo avere un rapporto fatto di “cosa hai mangiato” “com’è il tempo?”.

Bastava dirlo.
Bastava dirlo prima e io mi regolavo.

Sparatemi la prossima volta che penso di avere una famiglia.

Smettela di farmi soffrire.

17 pensieri su “famiglia

  1. liberadidire79 ha detto:

    ma, mi credi se ti dico che ti comprendo?…
    “Vi autorizzo a uccidermi se mai diverrò una persona come mia madre/padre/sorella.” questa cosa la dico sempre anche a marito io.
    ti mando un abbraccio forte.

    • liberamente80 ha detto:

      so che comprendi appieno quello che ho scritto.

      le famiglie ti tolgono tutto il possibile, ti uccidono l’ultimo neurone della comunicazione, l’ultimo del perdono, l’ultimo della comprensione.

      le famiglie prendono il tuo cuore e prima ci sputano sopra e poi lo fanno a pezzetti.

      so quello che fanno, ma non so perchè lo fanno.

      forse per loro abbiamo ancora dai 7 ai 12 anni.

      non mi spiego in altro modo.

      prendo l’abbraccio! :-*

  2. Cinzia ha detto:

    La butto lì: non è che ti fanno un po’ pagare la tua lontananza? Magari pensano che, siccome sei qui, non hai più diritto di dire la tua.
    io ho mia suocera un po’ così. C’è un problema, lei fa finta di niente, sperando che passi così com’è venuto. L’ha fatto anche con la malattia del marito, che poi è morto. Non ha fatto la chemio perchè hanno girato fino a trovare il dottore che non glie l’ha fatta fare perchè “nonè necessaria” e poi dopo due anni è morto (come avevo detto io dall’inizio, ma sono passata per pazza). E quando è morto giù a piangere e fare la vittima, come se la vita ce l’avesse solo con lei. Voglio dire, potevano fare qualcosa, non l’hanno voluto fare, al momento hanno scelto la strada più facile, e poi piangono. Col gatto la stessa cosa (scusate il paragone persona-gatto). Si è ammalato a luglio, ma lei negava l’evidenza. “No ma sta meglio, mangia di più” “No ma non urina più sangue”… poi al ritorno dalle (ns) ferie, mio marito ha insistito per portarlo dal veterinario e ce l’ha portato di peso, ma ormai non c’era più niente da fare. E poi piange, e si lamenta. Ma se qualcuno osa dirle come affrontare la situazione, e la cosa non è di suo gradimento, sono urla a suon di: “Non sono mica scema, so come si deve fare!”… per fortuna è mia suocera e non mia madre, ma non invidio mio marito (perchè comunque è sua madre).
    Mi dispiace, perchè per quanto si possa creare un muro per difendersi, certe cose fanno sempre male comunque.
    E per loro sei tu che sbagli. E poi ti riprometti di starne fuori, ma prima o poi ci caschi, perchè poi ci tieni a loro.
    Un grosso abbraccio!

    • liberamente80 ha detto:

      mia madre non se ne è mai fatta una vera ragione. Secondo lei andava tutto bene, non avevo nessun motivo per andarmene, cercare lavoro, cercare una vita migliore.
      Potevo fare la disoccupata in casa, mi sarei potuta sposare e sarei stata una mammacasalinga come lo è stata lei.

      Da quando ho voluto fare di testa mia in poi con me c’è stata tanta condiscendenza ma mai (MAI) un vero e proprio supporto, una vera comprensione, un rapporto.

      Mia madre è sempre, continuamente, inesorabilmente sempre, sempre, sempre arrabbiata, sempre insoddisfatta, sempre insofferente.

      ti faccio un esempio stupido: tutte le volte (TUTTE LE VOLTE) che vede qualcuno che porta a spasso il cane comincia la paranoia
      ” guarda quello, sta portando in giro il cane, magari non ha soldi per mangiare però ha il cane. Dove siamo arrivati… e mi dovrebbero costringere a raccogliere la sua mmm…rda, ma siamo pazzi. Questo si alza la mattina, con il freddo, con la nebbia e porta fuori il cane, la gente sta rincretinendo, i cani devono stare in campagna, dove siamo arrivati.. ” e via discorrendo su questi toni.

      la paranoia prosegue e prosegue su altri toni fino a che qualcuno non le fa notare che ognuno fa quello che vuole, nessuno la sta obbligando a prendersi un cane.

      Le stesse paranoie riguardano qualsiasi altra cosa. Qualsiasi altra cosa. E qualcosa mi dice che quando si odia profondamente qualcosa (i cani, la Juve, l’altra città, ecc) si odia qualcosa che non è andato bene nella propria vita.

      Mia madre è profondamente arrabbiata. Per come è andata la sua vita [nonno era mooooolto severo], per come mi sono comportata io, per come continua ad andare.

      Mio padre è più il tipo “si fa come dico io, parlo io e voi in silenzio!” quindi chiude ogni spiraglio alla comunicazione. Non riesco a parlare con mio padre, io trovo sempre un muro.

      Avevo proposto di andare tutti insieme da uno psicologo, non mi hanno nemmeno risposto. Abbiamo grossi problemi ma non dobbiamo permetterci che qualcuno lo sappia, noi non abbiamo bisogno di aiuto. Continuiamo a ripetercelo e un giorno lo crederemo davvero -_-

      Continueremo a fare come abbiamo sempre fatto.

      I problemi li lasciamo in un angolo buio. Prima o poi spariranno no?

      che poi sono anche abbastanza brava a gestire questa cosa, ci sono mesi interi in cui fila tutto liscio, e poi oplà…. faccio l’errore.

      Devo impormi di considerarli alla stregua della famiglia che abita in fondo alla strada.
      A loro direi questa cosa che voglio dire? sì o no e agire di conseguenza.

      • Cinzia ha detto:

        Il fatto che lei sia così, sempre scontenta, ti dice che hai fatto la scelta giusta. Lei non lo capirà mai, non arriverà mai a capire che realizzarsi fa bene, a se stessi, e a chi si ha intorno. Ma loro hanno un’altra mentalità, antica, che il porta a raginare così. SUppongo che lo psicologo sia visto come uno “strizzacervelli” per matti, che a loro non serve. Credo che ormai non potrai più cambiarli. Cerca di vivere in quiete, fai la tua vita con la TUA famiglia, quella con la T maiuscola, e con loro intrattieni rapporti coridali e stop. Ovviamente non è facile, e la cosa ti fa soffrire, ma penso che non riuscirai più a fargli cambiare idee radicate nei secoli…

  3. fragolina74l ha detto:

    Mi spiace tanto, ma non conoscendo la situazione evito di dare qualche consiglio o parere,
    quello lo può fare solo chi conosce entrambe e sa la vostra storia
    Da fuori non si possono mai sapere quali sono le reali dinamiche.
    Ti posso solo dire che mi spiace di come ti senti e spero che le cose si possano risolvere presto magari trovando un modo che possa farti stare meglio.

  4. Perennemente Sloggata ha detto:

    per altri versi ed altri motivi, capisco come ti senti. ma il passo che può tutelarti e mantenerti il più serena possibile (per quanto possibile), mi sa che davvero lo puoi fare solo tu.
    non dico che loro siano invidiosi perché tu sei riuscita ad inseguire il tuo destino, a raggiungerlo e farlo tuo, senza permettere di esserne schiacciata come -forse- loro. (parlo a sensazioni, ovviamente, visto che parlo da esterna ignorante). ma penso che forse un po’ possano provare un certo disagio nei tuoi confronti. quasi fosse un loro fallimento (dal loro punto di vista) mentre in realtà è una gran vittoria soprattutto tua.
    chi lo sa.
    resta il fatto che purtroppo ti ritrovi in mezzo alla loro (in)sofferenza e a te non resta che cercare di proteggerti.
    ma che fatica e che dolore.
    ti abbraccio!

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